1. |
Non necessariamente
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Belladima laureato nessuno ci crede
Ma nel piatto adesso metto pasta mica le schede
Banconote bianche pure i rasta, cazzo succede?
Voi che siete fuori dalla casta ne siete le prede
Yueh presto fuori, ti giuro è uno spasso
Bordis alla chitarra, Giuls al basso
Xenos ad Atene, mi serve un compasso
Tutte le porte del mondo io le scasso
Autocit, fumi shit, che cazzo di beat
Mezzo disco Yueh non lo capisci vai in trip
Gira popper a tutte le feste
Sei anni che mi cambio il nome in base alle teste
Polveri sottili e nicotina, con la mascherina
La gente poi non che sa fare che cazzo combina
Una rapina vista come adrenalina
Io almeno per sfogarmi uso ancora Belladima
Il fatto è che sta roba sarà anche fatta male
Ma la metà di voi cazzo non la sanno fare
Il testo è complicato, la base è originale
Qualsiasi cosa accade, la nostra vita è uguale
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2. |
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La notte è calda lei non parla, guarda
Dal balcone che si affaccia sul Lago di Garda
Poi mi parla fredda sembra proprio l'Islanda
Ma non sa che vorrei trasferirmi alle Svalbard
La vita è questa a noi ci pressa
Se vuoi che esca da questa tempesta
al meno pagami la festa
Restano le gesta di una storia un po' molesta
che se poi finisse lesta parte l'ira funesta
Le parole come campi di battaglia
Anime sole come un treno che deraglia
Si cerca l'uscita su un cucchiaio che squaglia
Perché prendiamo fuoco manco fossimo paglia
Calici vuoti su tavoli deserti
Ti muovi in silenzio come fanno le serpi
Io farei di tutto per averti
Ma poi il barista mi ricorda che stavo sognando ad occhi aperti
Il mondo gira su se stesso
Non intorno a te
Poi accetti ogni compromesso
Anche se non lo è
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3. |
Fumo
02:44
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Se io provassi a ripensare a qualche anno fa
Dalla periferia del mondo alla grande città
Dalla palestra al pub
Dalla piazzetta al club
Dal desiderio che l'assurdo sia normaltà
Dalla voglai di vita che imperversa nelle vene
Forse è un po' diversa ma comunque a noi sta bene
Ridiamo come le iene soltanto se c'è da bere
E ci sentiamo soli anche quando si è insieme
Pene della notte qualcuno si prende a botte
Che la monotonia fa più male che le ossa rotte
E quelli che credevano di esserne fuori
Pensando che più lo ignori e più ci cambia gli umori
E poi non bastano i fiori qui non si aggiusta più niente
Hai fatto pasqua coi tuoi? Si, ma nella mia mente
Seriamente, cambio registro e tono quindi stono
Mi tengo i miei contatti l'erba è quello che sono
Fumo
E non mi inculo nessuno
Pensi sia dura dal divano? Ti alzi e vieni là fuori
Che la vita va lontano, si ma a un certo punto muori
E tutte quelle discussioni che credevi importanti
Son diventate riflessioni adesso che siete grandi
E fate passi da giganti cinque anni in un giorno
Che poi ne abbiamo persi tanti, cinque anni e mi scordo
Ci son cose di cui non ti scordi mai
Ed altre che ogni giorno che ti svegli speri che le scorderai
E ti ritrovi steso al letto con la luna che guarda
Tutta questa solitudine ma chi è che la manda?
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